Tra i destinatari del premio “Fedeltà al lavoro e progresso economico“, il riconoscimento della Camera di Commercio di Catanzaro nato nel 1952 e che negli anni è diventato un appuntamento biennale in cui celebrare i lavoratori dipendenti, le imprese artigiane, i commercianti, gli industriali e gli imprenditori che si sono contraddistinti per la propria attività lavorativa e per aver contribuito significativamente allo sviluppo economico e sociale della provincia di Catanzaro.

Lui è Angelo Francesco Sirianni. L’azienda di famiglia , la Camillo Sirianni di Sirianni Angelo Francsco s.a.s. ha raggiunto l’apice del settore della produzione di arredi per le scuole, varcando i confini nazionali e diventando un punto di riferimento per il settore, tanto da aver maturato nel corso degli anni diversi riconoscimenti anche dalla Camera di Commercio.

Tutto ciò lo ha fatto mantenendo ben salde le proprie radici nel paese di Soveria Mannelli da cui ha intrapreso, un cammino di costante crescita e di costante sviluppo, in termini di tecnologia, investimenti, fatturato e capacità occupazionale che hanno un forte impatto sul territorio.

La sua azienda ha da poco ricevuto un premio fedeltà al lavoro. Di cosa vi occupate

E’ una azienda di produzione di arredo destinato alle Scuole ed alle Università.

Le motivazioni del premio

Sono lusinghiere e ci inorgogliscono; rappresentano un condensato di quello che l’Azienda ha realizzato nel corso della sua storia. Consolidano ciò che finora è stato realizzato per proiettarci, come è giusto che sia, nel futuro.

Ci racconti un pò la storia della sua azienda. 

L’Azienda è stata fondata da mio Nonno Angelo, nel 1909; nasce come segheria meccanica per poi trasformarsi in falegnameria per la realizzazione di infissi interni ed esterni. Negli anni ’60 Camillo, mio Padre, decide di riconvertire in parte la produzione ed iniziare a realizzare arredi destinati alle Scuole. La produzione di infissi viene abbandonata definitivamente intorno alla fine degli anni ’70, in coincidenza con la realizzazione del nuovo stabilimento, ulteriormente ampliato nel corso degli anni con l’ingresso della terza generazione, rappresentata da me e dai miei fratelli Claudio e Francesco. Nel 2009, al compimento dei 100 anni di attività, è stato realizzato un secondo stabilimento, sempre nell’area industriale di Soveria. Attualmente l’Azienda occupa 50 dipendenti diretti, esporta il 50% del proprio fatturato in 26 Paesi nel Mondo; nel settore in cui opera è considerata, sia in termini di riconoscibilità, sia in termini di volume di lavoro sviluppato e di quote di mercato, tra le prime tre aziende nazionali.

 E’, quindi, possibile fare imprenditoria in Calabria?

Certo, ovviamente e non potrebbe essere il contrario. Fare impresa significa credere ed investire, risorse, tempo ed energia in un progetto. La Calabria, così come il resto del territorio nazionale, non impedisce alle idee di nascere e non preclude alle buone idee di trovare il giusto sviluppo. Io oggi rappresento la terza generazione di una famiglia di imprenditori che ha sempre creduto nel progetto e che lo ha ostinatamente voluto sviluppare e consolidare. Le difficoltà che si incontrano nello sviluppo di una idea imprenditoriale sono identiche rispetto a quelle che possono incontrare gli imprenditori in altri territori nazionali. Le difficoltà, semmai, devono confrontarsi con i presupposti che invece esistono in altri contesti, fuori dal nostro Paese; oggi la competizione è globale e le criticità non si misurano da territorio regionale a territorio regionale; semmai da nazione a nazione

Qual è la ricetta per ridare alla nostra regione la dignità e la crescita che merita.

Valorizzare le tante ed importanti attività imprenditoriali che esistono, attraverso sistemi di promozione; stimolando quel sano e fondamentale “spirito di emulazione” nelle nuove generazioni affinchè si crei e si diffonda l’humus per fare Impresa. Chi fa impresa in Calabria non deve assolutamente essere considerato un eroe; deve, al contrario, essere “emulato” dalle nuove generazioni. Allo stesso tempo e, ancor di più, non deve essere ostacolato; in questo senso deve essere ridotto al mimino l’impasse da parte della burocrazia.