È stata presentata la prima edizione del concorso “L’Ampolla d’oro”, il premio che la Camera di Commercio di Catanzaro ha inteso far nascere per conferire un riconoscimento alla qualità nella produzione degli oli extravergini d’oliva nella provincia. Il concorso, a cui è possibile partecipare fino al prossimo 16 gennaio (qui il regolamento), prevede la suddivisione delle candidature in due categorie: extravergini (con le sottocategorie “fruttato leggero”, “fruttato medio” e “fruttato intenso”) e biologici. A valutare la qualità degli oli in gara sarà un panel di esperti.

«L’olio extravergine d’oliva è quello che all’estero qualcuno definisce il nostro “petrolio” – ha spiegato Daniele Rossi, commissario straordinario dell’Ente camerale catanzarese -. Per questo abbiamo inteso istituire un premio alla qualità dei nostri oli così da accendere i riflettori su un comparto importantissimo per l’economia regionale e che, soprattutto sui mercati esteri, ha enormi margini di crescita».

«Nei recenti incontri avuti con imprenditori stranieri – ha aggiunto Bruno Calvetta, segretario generale dell’Ente –, più volte ci è stato sottolineato come sia forte l’interesse per un prodotto che in tanti sarebbero disposti a pagare a cifre importanti. In Lituania, ad esempio, per un extravergine di qualità come il nostro arriverebbero a pagare all’ingrosso anche sedici euro al litro: il dato rende allora l’idea di quanto sia importante costruire attorno all’olio di oliva di qualità dei percorsi che ne sostengano la diffusione e la qualificazione».

A dare le cifre del mercato interno è stato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo: «Sono felice di essere presente oggi a questa iniziativa che è lungimirante, volta a stimolare le produzioni di qualità. Non possiamo pensare di continuare a vendere il nostro olio extravergine a 3 euro al litro come sta avvenendo in questo periodo. Accanto a questo dovremo pensare a promuovere a dovere, nel mondo, il prodotto assieme al “brand Calabria”: abbiamo un’indicazione Igp per l’intera regione, diverse zone Dop e molti produttori biologici. Assieme alla Puglia siamo i più grossi produttori nazionali. Bisogna quindi organizzare al meglio il settore e soprattutto spendere velocemente le risorse per la promozione già assegnate al consorzio Igp».

Sul momento del comparto si è espresso anche Pietro Bozzo, direttore generale di Coldiretti area centrale: «Tra falso made in Italy, presenza di oli provenienti dall’estero e costi di produzione fortemente aumentati, oggi i nostri produttori a malapena riescono a recuperare quanto speso».

All’incontro ha partecipato anche Massimo Magliocchi, presidente del consorzio Igp “Olio di Calabria”.