Ma davvero, in questo nostro Paese, non ci resta altra forma di reazione che la disobbedienza civile?”. Il presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chrillo, analizza il quadro delle zone rosse, a tinte fosche per molti operatori economici. E’ il caso dei ristoratori e dell’intero comparto turistico-alberghiero.

“Leggo in queste ore – sottolinea  Chirillo – che tanti nostri connazionali potranno liberamente prendere un aereo e trascorrere le vacanze di Pasqua alle Canarie, ma resterà loro vietato fare turismo in Italia!”. “Cos’è questo? – si chiede Francesco Chirillo. –

Una forma di suicidio assistito del tessuto produttivo nazionale?”. “Poi c’è tutto il mondo della ristorazione nazionale – continua il presidente di Confesercenti Catanzaro – che si dice pronto a fare fronte unito per riaprire le serrande a pranzo e a cena, nonostante i divieti del Governo. Una forma estrema di disobbedienza, magari non condivisibile da tutti, che però esprime un malessere profondo, nei cui confronti c’è il totale silenzio della politica e delle istituzioni. Ci dicono che siamo in guerra. Ma qui l’impressione è che la guerra si stia facendo solo nei confronti del mondo del lavoro, impedendo a tante attività di riaprire in sicurezza, pur in presenza di protocolli sanitari validati da scienziati e comitati vari”. “L’irrazionalità delle scelte e delle decisioni” è la principale critica mossa da Chirillo.

“Ci dispiace constatare – puntualizza – che in molte delle attività lasciate aperte è più probabile che si verifichino assembramenti pericolosi di quanto potrebbe accadere nelle attività commerciali costrette a chiudere!”. E chi chiude? “Chi ha investito migliaia di euro per dotare il proprio negozio di tutti gli accorgimenti richiesti dalle norme di sicurezza”. “In questo scenario – conclude Chirillo – lo sconforto è grande. Da presidente di un’associazione così grande e rappresentativa come Confesercenti, sento la forte responsabilità morale di invitare tutti a rispettare leggi, norme e decreti. Ma fino a quando potre