Bilanci, previsioni, rapporti. È il classico menu di fine anno, un copione quasi obbligato per ogni ente pubblico e per chi ricopre ruoli apicali. Abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quello. Giusto. Anzi, direi giustissimo. Perché in fondo è un dovere della pubblica amministrazione informare i cittadini su come siano state impiegate le risorse e quale sia stata la progettualità alla base. Io, però, non ricopro alcun ruolo apicale, non ho incarichi pubblici, né doveri di rendicontazione. Di dovere, però, ne ho un altro, è un dovere morale, etico, che è ben evidenziato in una piccola ma significativa frase contenuta nella Carta di Treviso, un documento varato ed approvato nel 1990 dall’Ordine dei giornalisti e dalla FNSI che trae ispirazione dai principi e dai valori della nostra Carta costituzionale, dalla Convenzione dell’ONU del 1989 sui diritti dei bambini e dalle Direttive europee.

Si legge testualmente:

Ordine dei giornalisti e FNSI raccomandano ai direttori e a tutti i redattori l’opportunità di aprire con i lettori un dialogo capace di andare al di là della semplice informazione.

Non è una raccomandazione qualsiasi. È un invito carico di responsabilità, è una pacca sulla spalla data da chi ti vuol bene, è uno schiaffetto sulla guancia del tuo migliore amico che ti dice “oh, che fai?”, è una secchiata d’acqua gelida quando sei sdraiato in riva al mare. È una sonora sveglia. Ed è da qui che voglio ripartire nel 2019, dal dialogo “capace di andare al di là della semplice informazione”. Invitando a questo dialogo con i lettori tutti i colleghi direttori e redattori della provincia di Catanzaro. C’è chi troppe volte ha utilizzato l’informazione per colpire o per fare cassa, alla ricerca del titolo sensazionalistico o, più meschinamente, cercando la nota stonata di una meravigliosa melodia e costruendone sopra una notizia che notizia non è. Perché la nota stonata non cambia una meravigliosa melodia.

Il 2019, allora, dedichiamolo a recuperare questo rapporto con il lettore, con il cittadino, con chi ha il diritto di ricevere un’informazione incondizionata. Che sia economica, politica, sportiva, culturale. Dove c’è informazione c’è bisogno di verità, di verità piena, e non di sineddochi giornalistiche utili solo a spostare l’attenzione verso interessi e contro-interessi. Che sia dunque un 2019 all’insegna del dialogo. Per tutti e con tutti.

Auguri di buon anno!

Massimiliano Raffaele 
DIRETTORE RESPONSABILE