Rafforzare la creazione di posti di lavoro e la crescita economica; accrescere la competitività; consolidare la capacità produttiva e infrastrutturale: in sintesi “Migliorare il contesto per gli investimenti” non soltanto a livello Europeo e nazionale, ma anche nel piccolo delle singole regioni alle quali si chiede ancora una volta uno sforzo collettivo. Uno sforzo maggiore ma, soprattutto, una migliore capacità di intercettare fondi e mette- re in pratica progetti validi che possano incontrare l’interesse degli investitori e quindi sfruttare l’opportunità derivante dal Piano degli investimenti strategici pensato dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, che mira, con un capitale nale di 315 miliardi di euro (a livello eu- ropeo) di rilanciare la crescita economica e produrre investimenti senza generare nuovo debito pubblico.

Un tema articolato al quale l’Italia ha comunque bene risposto, “occupando” il secondo posto sulla scala dei paesi che per primi hanno colto l’opportunità Junker. Il tema è stato af- frontato in Calabria, presso la sede di Unioncamere a Lamezia Terme, alla presenza di esperti del settore, rappresentati istituzionali, professionisti nel campo della contabilità e piccoli e medi imprenditori. Durante il meeting concepito anche con l’idea di formare ed informare i scalisti, primi interlocutori del braccio operativo economico sul territorio, numerosi gli spunti di ri essione a partire dalle criticità proprie di una terra del sud. Da una scarsa chiarezza di idee a una certa pigrizia nell’aprirsi alle opportunità europee, alla dif denza di sfruttare i vantaggi di “metodi anticrisi”, alla paura di osare e puntare su progetti che potrebbero invece segnare la svolta e dare vita ad una mentalità vincente e, di conseguenza, ad una svolta economica nella regione. Tra i punti affrontati, dunque, la necessità di una maggiore apertura ad una progettualità strategica e quindi all’utilizzo di quel braccio nanziario pensato per sostenere l’intera economia europea crollata nel 2014 e che ha fatto registrare un Pil al di sotto del 17%.

Ad illustrare la tematica in tutti i suoi aspetti tecnici e attuativi, il consigliere economico in rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Daria Ciriaci e il dirigente Cassa depositi e prestiti istituzioni nanziarie, Fabio Maisto. A loro il compito, ciascuno per la propria area di competenza, di esporre i tre pilastri su cui si fonda il Piano Junker nella sua dimensione triennale. Un primo pilastro nanziario ha proprio l’obiettivo di garantire e facilitare l’accesso al credito soprattutto ad investimenti caratterizzati da un margine e un pro lo di rischio più elevato della norma, ma che siano bancabili e quindi sostenibili sia dal punto di vista tecnico che economico, poiché non si tratta di nanziamenti a fondo perduto, bensì di veri e propri nanziamenti che devono essere ripagati con progetti validi e dalle speci che caratteristiche. Un secondo pilastro che ha l’obiettivo di garantire che le risorse raggiungano l’economia reale. In tal senso particolarmente utili risultano essere i due strumenti online creati ad hoc: un portale dei progetti

dove è possibile fare pubblicità ad un proprio progetto che quindi possa incontrare più facilmente l’interesse di potenziali investitori (ad oggi sono più 400 progetti presentati e in due casi su tre l’ideatore è stato contattato dagli investitori) e un Polo di consulenza, già esi- stente ma rafforzato, gestito direttamente dal gruppo Bei e che ha l’obiettivo di accompagnare il progetto in tutte le sue fasi proprio per garantire che questo progetto abbia le caratteristiche tecniche ed economiche richieste. Il terzo pilastro, racchiude in sé la sostenibilità sul lungo periodo. Quello cioè che nasce dalla volontà di rendere nalmente un’economia più uida eliminando gli ostacoli di tipo normativo agli investimenti, ovvero quelli che solitamente rendono più complicata l’apertura, il mantenimento e la crescita di un’impresa.

Poi, il tema degli investimenti e dei meccanismi di garanzie e controgaranzie e il ruolo di Cassa depositi e prestiti che diventa l’istituto di promozione

in Italia e consente di impiegare risorse della gestione separa- ta per coinvestire con il Grup- po Bei attraverso le piattaforme di investimento per supportare la crescita, bene ciando sia del- la garanzia dello Stato, sia utilizzando fondi strutturali eu- ropei. Cassa depositi e prestiti in tal senso, può strutturare queste piattaforme di investi- mento sia a livello nazionale che europeo collaborando con istituti nazionali di promozione e sviluppare strutture che aumentino l’arrivo del credito alle imprese.

I lavori sono stati moderati dalla direttrice di Europa Direct “Calabria&Europa”, Alessandra Tuzza che ha focalizzato l’attenzione su un “meridione ritardatario” rispetto al resto del Paese che risulta essere invece fortemente recettivo e pronto ad utilizzare al meglio questi strumenti, tant’è che al momento risultano ben 91 progetti approvati per un valore di 5,4 miliardi di nanziamenti stanziati, oltre che con più di 204mila piccole e medie imprese che bene ceranno del piano su

circa 400mila in tutta Europa. Grande interesse da parte dei partecipanti è stato espresso circa il ruolo della rete Enterprise Europe Netword che aiuta, appunto, le Pmi a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi, (tema puntualmente affrontato da Carmine AntonioDonati)e il programma europeo Cosme, pensato attraverso le sue connessioni con il Piano EuInvest, per incrementare la competitività delle imprese, con particolare riferimento alle Pmi.

Tema quest’ultimo, affrontato da Irene Lupis di Unioncamere Calabria. Tra i vari interventi a sottolineare i punti di forza del territorio calabrese, ma anche le tante criticità legate al POR Calabria, oltre che la necessità di aprire dei tavoli di lavoro congiunti per la spesa dei fon- di comuni, sono stati, tra gli altri quelli di Fabio Massimiliano Canzoniere, presiedente dell’Odec di Lamezia Terme; Gianluca Callipo, coordinatore nazionale Anci giovani e Alessio Sculco e Giuseppe Costanzo, entrambi assessori alle Attività produttive delle città di Catanzaro il primo e di Lamezia Terme il secondo, nonché il segretario generale di Unioncamere Calabria, Maurizio Ferrara.

A quest’ultimo il compito di tracciare le linee guida di una iniziativa che si inserisce un una serie ben più articolata di appuntamenti e attività che Unioncamere regionale sta portando avanti ormai da tempo attraverso il suo nodo europeo Enterprise Europe Netword. Una serie di appuntamenti mirati per cercare di avvicinare le imprese alle istituzioni. «Intercettare i fondi europei e sapere sfruttare al meglio queste opportunità – ha affermato Ferrara – è una cosa sentitissima per la Calabria. In tutte le statistiche e studi effettuati, infatti, vediamo che non riusciamo ad attingere adeguatamente ai fondi europei e questo è un grande handicap che la Calabria e le nostre imprese hanno. Per tale ragione – ha concluso il segretario regionale dell’Unione camerale calabrese – qualsiasi iniziativa che possa aiutare a capire tutto questo è per noi di fondamentale importanza».