«Come abbiamo letto, la classifica del Censis sulle università statali italiane – scrive in una nota Tonino Russo, Segretario generale della Cisl calabrese – vede al terzo posto tra i grandi atenei (da 20.000 a 40.000 iscritti) l’Università della Calabria; al terzo posto tra quelli fino a 10.000 iscritti l’Università Mediterranea; nella graduatoria degli atenei medi (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università Magna Graecia non è nelle prime posizioni della classifica generale, ma è al 2° posto per l’indicatore relativo alle borse di studio e a mezza classifica per i servizi.

Emergono – prosegue Russo – l’attenzione che le università della nostra regione hanno per gli studenti, la capacità di accoglienza e la valenza formativa di queste istituzioni. In Calabria, dunque, si può studiare e studiare sul serio. Ed è perciò sempre più urgente agire perché giovani laureati impegnati e determinati, per la cui crescita le famiglie hanno investito non poco anche con grandi sacrifici, hanno il diritto di poter scegliere di restare in Calabria, di realizzare qui il loro progetto di vita, di non essere costretti a partire per trovare un lavoro all’altezza delle loro capacità.

Si tratta, infatti, di un enorme capitale umano che, invece di essere valorizzato, lascia la nostra terra per non tornarvi più. Ogni anno, ci dicono i dati dell’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), dalla Calabria partono 5.000 persone che costruiranno la loro esistenza in altri Paesi o in altre aree della Penisola.

Questo è uno scandalo cui bisogna porre fine. Sui giovani bisogna investire risorse. Quelle risorse che – anche per ciò che riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – stiamo prendendo in prestito proprio dai giovani stessi, perché saranno le nuove generazioni a portare il peso del rimborso di gran parte delle somme che utilizzeremo.

Il piano Next Generation EU è intitolato appunto alle nuove generazioni dell’Europa che verrà. La classe politica deve impegnarsi con rigore e trasparenza per i giovani, per creare lavoro e lavoro dignitoso, non attardarsi su interessi di bottega ben lontani dall’interesse generale. Politica, istituzioni, forze sociali – conclude il segretario della CISL calabrese – sono chiamate, oggi più che mai, a stringere un’alleanza strategica, un patto sociale per dare speranza e prospettive a chi ha il diritto di aspirare a costruire il futuro della nostra regione, a impegnare le proprie energie per la crescita di questa terra, a sognare e realizzare una vita migliore per tutti noi».