Gli effetti negativi della pandemia sul comparto agroalimentare, le relative contromisure e le prospettive di sviluppo per il Consorzio mercato agroalimentare calabrese sono state al centro dell’incontro tra il management aziendale, la rappresentanza degli operatori e la Camera di Commercio di Catanzaro, che detiene il pacchetto di maggioranza societaria del Comalca.
All’incontro hanno quindi preso parte Daniele Rossi, commissario straordinario dell’Ente camerale, Daniele Maria Ciranni, presidente del Cda Comalca, e Palmino Rotundo, presidente di Ass. Ing. Ort.
Dal canto degli operatori, le difficoltà dell’intero settore agroalimentare causate dalla contrazione dei consumi e dall’aumento dei costi di trasporto nell’ultimo periodo, hanno portato alcune aziende ad abbandonare le proprie postazioni all’interno del mercato: «Una circostanza che nel lungo periodo potrebbe anche ripetersi con altri operatori e determinare un problema per la tenuta di Comalca», ha spiegato Rotundo.
Difficoltà, in vero, che sono vissute a livello globale per una crisi che attanaglia l’intero sistema dei mercati generali, crisi che deve essere affrontata non con operazioni di brevissimo periodo – o almeno non solo – quando piuttosto con una pianificazione degli interventi per l’evoluzione del mercato: «Il Pnrr – ha detto Ciranni – ha destinato circa 800mln di euro per lo sviluppo della logistica nei mercati all’ingrosso nazionali per implementare l’economia circolare e la commercializzazione di prodotti di qualità aiutando le filiere sostenibili.
Questo ci consegna l’opportunità di pensare a come far evolvere il Comalca e farlo diventare una vera e propria comunità mercatale in cui servizi e logistica vengono sviluppati per sostenere gli operatori e attrarre nuovi clienti, nell’ottica della creazione di un ecosistema in cui lo scambio merci è solo una rotella di un ingranaggio più ampio e quindi sostenibile».
Nel ringraziare le parti per l’attenzione e l’interesse riservate al mercato e al suo sviluppo, Rossi ha aggiunto: «Il settore agroalimentare vive un momento complesso in cui la presenza di nuovi competitor aggiunge un ulteriore fattore di stress per le imprese che operano all’interno del Comalca. Mentre, allora, si può lavorare affinché nel brevissimo periodo si costruisca un percorso che aiuti gli operatori a rimanere sul mercato attraverso un miglioramento dei servizi e della gestione degli accessi, è necessario lavorare allo sviluppo di sistema del mercato.
Un lavoro nel quale sarà fondamentale la collaborazione degli operatori che con la loro esperienza diretta offrono al management un punto di vista prezioso. A questo si aggiunge l’importante contributo che le associazioni di categoria daranno, ecco perché è mia ferma intenzione coinvolgere anche loro in questa partita determinante per il futuro dell’unico mercato ortofrutticolo calabrese. Il Comalca, grazie alla gestione degli ultimi quattro anni, è una società solida e in utile, con prospettive di crescita importanti solo rallentate dalla pandemia. Ora è tempo di spingere sull’acceleratore degli investimenti e dare alla Calabria un polo agroalimentare capace di competere stabilmente sui mercati internazionali».