I due giorni di audizioni che la Commissione parlamentare antimafia ha tenuto a Catanzaro sono un segnale di attenzione al territorio da parte delle Istituzioni che è certamente positivo. Tuttavia è forte la delusione istituzionale nell’aver constatato come la Camera di Commercio di Catanzaro non sia considerata tra gli interlocutori della Commissione, pur essendo l’Ente il rappresentante di tutte le categorie produttive, di tutti i commercianti, di tutti i professionisti, di tutti gli imprenditori della provincia catanzarese.

Le ingerenze criminali che attanagliano l’economia locale sono quotidianamente oggetto di interesse dell’attività della Camera di Commercio del capoluogo di regione: basti pensare, per esempio, che l’Ente è sede della propaggine regionale dell’Albo Gestori Ambientali, organo che ogni giorno si occupa di verificare e monitorare l’attività delle imprese che operano nello smaltimento e nel trattamento dei rifiuti di ogni genere. Ed è proprio questo organo a lavorare in stretta sinergia operativa con i comandi provinciali dei Nucleo Operativi Ecologici dei Carabinieri, fornendo costante supporto amministrativo e professionale.

Com’è noto, proprio il settore ambientale costituisce uno dei principali ambiti di interesse della criminalità organizzata: operare nella valutazione dei requisiti delle imprese e nel controllo su quel settore è attività particolarmente delicata, soprattutto in Calabria e come tale richiede schiena dritta, competenza e serietà.

L’Ente è impegnato a fornire costante supporto alle Forze dell’Ordine anche attraverso la concessione dell’accesso a strumenti informatici specifici a sostegno dell’attività investigativa.
Così come si è impegnato nell’aiutare le imprese ad evitare il cappio dell’usura durante la crisi economica dovuta alla Covid-19: per prima, in Calabria, la Camera di Commercio di Catanzaro si è adoperata per attivare un bando finalizzato ad erogare liquidità alle attività produttive locali. Piccole somme, magari, ma erogate tanto rapidamente che per qualcuno hanno fatto la differenza.

Per questi e per tanti altri motivi ritengo che la Camera di Commercio di Catanzaro fosse non solo legittimata ad essere ascoltata dalla Commissione, ma fosse anche capace di fornire elementi di riflessione e informazioni particolarmente utili al lavoro di Senatori e Deputati.
Rimane, per la Camera di Commercio e sono sicuro anche per le tante associazioni di categoria non convocate, l’amarezza per un’occasione mancata, per non aver potuto dare il nostro contributo – concreto, propositivo e sostanziale – ad un’attività importante com’è quella svolta dalla Commissione Antimafia. Ma rimane anche la consapevolezza che, fortunatamente, l’azione quotidiana che l’Ente svolge nel contrasto all’illegalità produce effetti reali e misurabili, effetti di cui, da presidente della Camera di Commercio del capoluogo della regione Calabria, vado fiero.